"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 29 agosto 2012

Laboratorio Val del Lago. Una riflessione su turismo, autonomia, ambiente ed energia

Riceviamo e pubblichiamo un contributo di Dino Rabassi il quale, prendendo spunto da alcuni dei  tanti temi toccati da "Luci" negli ultimi interventi, espone il proprio parere sulla situazione passata, presente e futura di questo "laboratorio Val del Lago" ove, secondo alcuni, si sta assistendo a un assalto indiscriminato alle risorse ambientali e dove invece, secondo altri, si stanno creando ampi spazi di coscientizzazione. Sottolineiamo comunque la positività del tono usato da Rabassi in questa occasione, quasi ad accogliere i reiterati inviti del Blog a creare, nel reciproco confronto, una produttiva "palestra di discussione valdelaghina". (A&D)
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Turismo, Energia, Autonomia: cosa diavolo succede nella Val del Lago?!
   
    Sbirciando sul blog “Alesso e dintorni” ho notato che, tra i molti osanna al “turismo fai da te“, vi è anche chi inizia a porsi domande sul corretto uso dei nostri beni paesaggistici: tra cui anche il “Palar”. 
     Ho pure notato che “Luci”, fino a poco tempo fa appiattito sulle posizioni assunte dai Comuni in merito al problema Edipower, pubblica un articolo che definirlo “una intemerata”, è riduttivo.
     A Luci devo subito chiarire che il Comitato a Difesa e Sviluppo del Lago, in coerenza con le proprie idee ed iniziative, non ha mai partecipato a riunioni in sedi regionali che non fossero quelle per discutere alla luce del sole e in difesa del lago, affermare quindi che: “E' recentissima la notizia del Summit nel palazzo della Regione, presente l’assessore Violino, presenti tutti, Consorzi, Coltivatori Diretti, ETP i Re della trota, Imprenditori, Edipower, forse nei corridoi in attesa, anche i comitati di salvezza, tutti ma proprio tutti (gli unici esclusi i Comuni)”, è falso, fuorviante oltre che superficiale!
     Sollecitare poi, (in veste di portavoce?), l’ing. Franzil a un confronto pubblico per esaminare il progetto alternativo ad Edipower, è scorretto nei confronti di una persona che da oltre un anno e gratuitamente (non come l’ing. Garzon), è impegnato a sviscerare un tema difficile e complesso, di pubblica importanza che enuncerà, nei tempi e modi da lui ritenuti opportuni alla gente: la sola a cui noi riteniamo essere debitori.  
     Capisco che la campagna elettorale possa essere già partita e qualcuno debba in qualche modo rifarsi la verginità, (anche a scapito dell’attuale Sindaco), ma a tutto c’è un limite!
     Mi chiedo infatti dove Luci sia stato in questi quattro anni in cui, i temi di che trattasi, sono stati dibattuti in tante riunioni organizzate dal Comitato sia a Trasaghis che in altre sedi, mantenendo sempre la stessa linea: (centrali, centraline e consorzi compresi)!
     Come noterà, egregio Sig. Luci, io mi firmo quando esprimo un’idea con convinzione e linearità: rientra nel mio DNA! Non mi limito a dire, come fece qualcuno tempo fa in campagna elettorale: “Trasaghis deve contare di più all’esterno”! Certo era un’ottima idea, ma ancora non ho capito, dato il seguito, se l’augurio fosse rivolto alla comunità di Trasaghis o a se stesso, considerata la china su cui da allora rotola la Val del Lago!
    Una china in cui spesso anche il termine “TURISMO” viene usato, o abusato, quale panacea di tutti i problemi dimenticando che, all’afflusso di ospiti, deve anteporsi l’accoglienza di un ambiente organizzato e a ciò predisposto per avere riscontri positivi, preparando territorio e servizi adeguati la cui mancanza, spesso, sfocia in arroganza tra chi arriva (uso improprio di ambiente e strutture), e risentimento in chi invece deve subire questa presenza (i locali).
     Una china ove rotola pure il buon senso nel non capire che qualsiasi intervento esterno, sul nostro territorio, è quasi sempre finalizzato allo sfruttamento: si chiami esso SADE, SIOT, Autostrada, Ledra,  Edipower o centraline ma non solo perché di moda affermarlo, bensì perché manca un progetto generale e condiviso: soprattutto per quanto attiene turismo ed energia.
     Un filo d’Arianna che indirizzi, senza incertezze, anche chi viene a turno investito della responsabilità pubblica, spronandolo ad attuare nel tempo ciò che per la maggioranza dei suoi amministrati ha già assunto valenza di programma e, quindi, di preminente interesse generale a cui non derogare solo per scelte personali.
     Questa progettualità non può limitarsi al Piano Regolatore Generale o ad un Piano Commerciale, (strumenti a suo tempo voluti dal sottoscritto proprio per gettare le prime basi), ma da completarsi con studi e valutazioni particolareggiate per individuare i siti in base alla loro propensione naturale, tipologica e qualitativa.
    Fu anche questo il motivo che, sempre da Sindaco, mi portò a lottare strenuamente per includere il lago e la sua piana oltre al Brancot, all’interno del costituendo Parco delle Prealpi Giulie. Purtroppo fallendo! Grazie anche alla contrarietà di parte dei Consiglieri Comunali di Trasaghis e dell’opinione pubblica fomentata ad arte che vedevano, in questo strumento, solo vincoli anziché valorizzazione economica oltre ad possente difesa legislativa, attraverso cui anche la Regione fosse poi costretta a farsi carico contro altri tentativi di profanazione del nostro territorio: poi puntualmente avveratisi!
     Il parcheggio incontrollato di decine di auto in paese e nel Palar, l’uso indiscriminato di campagna e strade di montagna quali piste da motocross solo perché in altri Comuni o in Austria non è consentito, mentre per Gemona esistiamo solo per la città dello Sport (quali poi?), è lo specchio di un certo strabismo che preoccupa.
     Vi scrive chi per primo adottò i parcheggi a pagamento a ristoro delle spese che il Comune affronta per le aree verdi, gestendo in proprio anche la Vigilanza estiva che allora faceva il proprio dovere! 
     Sono certo che l’Amministrazione Comunale ha sollecitato un maggior controllo, ma se associarsi a Gemona porta a questi ed altri disservizi, suggerisco di rivedere gli accordi con soluzioni alternative a questa deriva che ci porterà, sempre più, ad essere una periferia nella periferia e ad abdicare pian piano alla nostra autonomia.
     Mi auguro che quanto sopra venga colto quale semplice voce del sentire comune della gente, che non capisce il sacrificio economico da sommare alla sopportazione, da subire senza alcun riscontro e, soprattutto, a far capire che un buon amministratore non è quello che costruisce il castello più grande, bensì quello capace di intravvedere il cammino più certo e sicuro ove costruire la strada su cui transiterà il futuro.

     
Dino  RABASSI (Comitato a Difesa e Sviluppo del  Lago e già Sindaco di Trasaghis)

1 commento:

  1. A dire il vero, sembrava che Luci suggerisse ai sindaci di interessarsi, di andare a vedere cosa ci fosse di buono nel progetto Franzil. Un cambiamento di mentalità e di impostazione, dunque. Ma ogni giorno che passa senza la presentazione "vera" della proposta dei Comitati è un punto in meno alla credibilità della stessa.
    Toni

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