"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 23 luglio 2014

Giochi di guerra nella piana di Cesclans: un fatto discutibile o un'opportunità?

E va beh, parliamone. Negli scorsi giorni erano stati volutamente lasciati da parte  gli articoli usciti sulle finali di un torneo di Softair svoltosi a Cesclans. Dato però che l'argomento sembra suscitare interesse, proviamo ad approfondire.
Innanzitutto i fatti.
La manifestazione non è una novità, in quanto si è già effettuata, con modalità similari, negli anni passati.
Veniva così presentata dagli organizzatori: "Un torneo in tre tappe con semifinali e finale è l’ambizioso programma dei club Black Delta di Udine e Falchi della Carnia di Paluzza (Ud), che si propongono, con questa iniziativa, di promuovere il soft air in territorio friulano, forti dell’appoggio di alcune amministrazioni comunali montane che vedono con favore il nostro gioco e con le quali le suddette associazioni intrattengono da tempo una stretta collaborazione nella gestione di altri eventi sportivi e culturali locali.
I tre gironi di eliminatorie si disputeranno il 16, il 23 e il 30 marzo 2014 all’interno della polveriera di Racchiuso, nel comune di Attimis, e consisteranno in recon a percorso obbligato con finestre d’ingaggio prefissate.
Stessa formula per le semifinali, in programma il 27 aprile e il 4 maggio, che però avranno come location un’area boschiva con bunker sotterranei della prima e seconda guerra mondiale nel comune di Paluzza, in Carnia.
La finale si svolgerà invece il 22 giugno a Cesclans, sempre in Carnia, e consisterà in una recon a navigazione libera.
Il torneo, intitolato “Apocalypse”, avrà un carattere prettamente agonistico, ma con una forte impronta scenografica (effetti sonori e visivi) che, nelle intenzioni degli organizzatori, renderà particolarmente divertente il gioco." (http://www.softairdynamics.it/apocalypse/)
"Il Gazzettino" del  29 giugno aveva  raccontato  che "Domenica scorsa a Cesclans, frazione di Cavazzo Carnico, si è concluso il torneo di soft-air "Apocalypse" organizzato dai Black Delta di Udine e dai Falchi della Carnia di Zuglio, con la collaborazione di altre associazioni sportive dilettantistiche della provincia: i Predators di Tolmezzo e la Rude Bestie di Amaro.
Il torneo è stato vinto dall'Undicesimo Graco Jouf di Udine con 5.210 punti, con soli 25 di vantaggio sul gruppo Marsoc di Milano.
L'evento è iniziato a marzo con le fasi eliminatorie svoltesi ad Attimis, la seconda fase invece ha avuto come teatro di battaglia i fortini di Paluzza e si è concluso con la finale, alle quale erano presenti i migliori 9 team, durata ben 24 ore a Cesclans.
Il filo conduttore di tutti questi appuntamenti è stata una storia molto avvincente e studiata con dovizia di particolari: durante un esperimento un virus è sfuggito al controllo degli scienziati scatenando così un epidemia e trasformando le persone in zombie. I partecipanti, provenienti da tutta la penisola, hanno sostenuto quindi diverse prove come ad esempio recuperare codici segreti, salvare uno scienziato e ovviamente eliminare gli zombie (impersonati dagli organizzatori muniti di apposite maschere).
I gruppi organizzatori sono riusciti a creare quindi una storia molto avvincente e, cosa ancor più complicata, a ricreare una scenografia spettacolare con molti effetti speciali come mezzi ex militari come ad esempio due Hummer, laser, luci, maschere zombie, trucchi, riproduzioni di rampe missilistiche, cannoni e molto altro; tutto questo ha permesso una totale immersione emotiva dei soft-gunners nel gioco."

La notizia è stata ripresa dal Messaggero Veneto del 20 luglio : "Si è svolta a Cesclans la finale del torneo di Softair Apocalypse organizzato da Black Delta di Udine e Falchi della Carnia di Paluzza in collaborazione con le associazioni sportive dilettantistiche Commando Lycans, Rude Bestie, Predators e Truppers.
L’evento – svoltosi in sei tappe fra marzo e giugno – ha coinvolto oltre 400 operatori provenienti da varie regioni d’Italia (Friuli, Veneto, Emilia e Lombardia) e ha visto le fasi eliminatorie disputarsi a Attimis e Paluzza, i cui comuni hanno concesso il loro patrocinio.
La storia e la scenografia realizzata nei boschi, nei bunker della Grande guerra e nell’ex polveriera militari sono state particolarmente ricche di effetti speciali. Mezzi militari, laser, luci, maschere zombi, effetti sonori, riproduzioni di rampe missilistiche e cannoni hanno dato la possibilità ai partecipanti di calarsi nella più scenografica ambientazione apocalittica. (…)
L’organizzazione plaude al Comune di Cavazzo Carnico che ha messo a disposizione alcune altane da caccia per la scenografia della manifestazione. "

Leggendo l'articolo del MV, il consigliere di Cavazzo Lenisa ha sollevato obiezioni di carattere  etico ("Leggere le notizie sui fatti drammatici avvenuti nei nostri paesi settanta anni fa e nello stesso tempo vedere sul giornale la foto di quattrocento vestiti in tuta mimetica che giocano alla guerra mi ha lasciato un senso di disagio") e tecnico ("Libero ognuno di giocare come preferisce, ma magari a casa sua, nel suo giardino, non nei prati di Falnor di Cesclans; prati privati che sono stati "piallati" dal passaggio degli automezzi militari e resi inservibili per la fienagione. Chi ha avuto il danno a chi può rivolgersi per essere risarcito? Non risulta che il Comune possegga altane da caccia e non ho trovato all'Albo alcuna delibera di concessione spazi comunali per i giochi di guerra.").  Altri hanno invece  proposto "Pensare invece di sviluppare questo tipo di turismo nel comune di Cavazzo Carnico? Sarebbe un opportunità da cogliere al volo".

E vualtris ce pensàiso?
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6 commenti:

  1. Beh, pensando a quanti son morti nello sbarco in Normandia fa riflettere su quegli sciagurati irrispettosi che deturpano i cieli del Friuli con i loro parapendii!

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  2. Che problema c'è a fare giochi di guerra? Tranne il fatto che devono essere inquadrati ufficialmente per evitare danni possibili.
    A Palmanova fanno Giochi di Ruolo dal vivo Zombie che portano molti turisti, perché non a Cesclans?
    Brau

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  3. Dico solo una cosa, le persone settantenni raccontino le storie di quando erano giovani, ai giovani lasciamo vivere il mondo in libertà. Anche sbagliando, ma sopratuttto senza che un settantenne venga a dirci cosa fare o cosa non fare. Il mondo cambia ed è giusto che i settantenni vadano in pensione o raccontino le storielle ai nipotini.

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  4. Io mi sono fatto una certa opinione leggendo i vari articoli riportati sul Blog e quindi lascio un mio commento " ..Se un giovane è disposto a proprie spese ad unirsi ad alcuni amici per passare un certo tempo vestito in tuta mimetica con armi ,perfette riproduzioni di micidiali armi mostrate ogni giorno sulla tv nei vari servizi di guerra , a giocare alla guerra tra i boschi e i prati della zona ..libero di Farlo! Certamente noi di una certa età l'abbiamo fatto,però comandati ad sorvegliare il "deserto dei Tartari".. Se ora questi giovani si divertono liberamente così ben venga.. se questi giochi di Guerra richiamano altri appassionati da altre regioni ..una volta era chiamato turismo .. Credo che questi giovani abbiano tutti i permessi e le autorizzazioni per giocare alla guerra " con armi softair "..Se a loro piace spendere i propri soldi in tute mimetiche ,anfibi ,elmetti ed armi "innocue ", ma tanto simili alla realtà , liberi di farlo .In friulano si dice "Ognun bale cun so agne " Io la penso così sperando non ci si metta di mezzo" la burocrazia" come nella "Casa delle farfalle" di Bordano MANDI

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    1. benissimo che "ognun bale cun so agne", ma non liberi di fare danni ad altri e in questo caso sono stati danneggiati senza preavviso o scuse chi ha dei prati privati da cui ricava il suo piccolo reddito; oggi vivere di agricoltura in montagna è difficile, mi sembra che Picco non lo abbia capito, o non gli interessi.

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  5. Si era partiti dagli spari del 1944 a bordano per passare agli spari virtuali a cesclans e arrivare purtroppo agli spari metaforici reciproci. Simili schermaglie non giovano a nessuno: servono analisi sui fatti, non battute sulle persone. Speriamo sia l' ultimo richiamo.

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