"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 5 febbraio 2016

Anche Cavazzo ospita un gruppo di profughi

Nuovi trasferimenti di migranti in Carnia, stavolta tocca a Cavazzo


Risultati immagini per Albergo Olivo + CavazzoDopo i recenti trasferimenti di Enemonzo e Pontebba, la Carnia viene nuovamente chiamata in causa in fatto di accoglienza. Altri 23 afghani richiedenti asilo politico, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, da ieri sera sono ospiti dell’Albergo Olivo a Cavazzo Carnico mentre 23 pachistani sono giunti martedì sera a Villa Santina, ricevuti dall’Albergo Alla Pineta. Da quanto si è appreso si tratta di una quota di coloro i quali si trovavano alla Caserma Cavarzerani di Udine, struttura ormai satura da tempo, gestita dalla Croce Rossa Italiana del capoluogo friulano.
Risultati immagini per Gianni Borghi + Cavazzo “Li hanno inviati senza grandi preavvisi – commenta il sindaco di Cavazzo Gianni Borghi – lunedì ho ricevuto la telefonata del Prefetto che mi comunicava il trasferimento, ho avuto il tempo solamente di avvisare la Giunta e cercare di capire come muovermi per poter gestire, per quanto in nostra facoltà,  la situazione in paese, ricordando che gli arrivi sono trattati direttamente da Croce Rossa Italiana ed esercente privato che si è offerto di ospitarli. C’è molto malumore per l’incapacità degli enti preposti a programmare e comunicare queste decisioni – aggiunge il primo cittadino – senza contare la comprensibile preoccupazione dei cittadini che si troveranno di fronte, per di più in centro paese, da un giorno all’altro queste persone. Per questo ho richiesto la presenza del prefetto ad un incontro con la popolazione che abbiamo deciso subito di convocare per giovedì prossimo in serata, al fine di spiegare il tutto”.

Barbara ZilliE sulla vicenda c'è stato oggi un duro comunicato del consigliere regionale della Ln Barbara Zilli: 
“Abbiamo capito ormai che il modus operandi della Giunta è quello di scavalcare il ruolo dei sindaci – dice Zilli – che, giustamente, sollevano criticità e si rifiutano di aderire al progetto di accoglienza diffusa, proprio perché si rendono conto delle oggettive difficoltà a cui andrebbero incontro, per mancanza di strutture, presidi sanitari e garanzie di sicurezza”.
“Condivido la preoccupazione dei sindaci di Cavazzo e Villa Santina – dice ancora Zilli – che sono relegati a spettatori passivi. C’è da sottolineare poi l’effettiva l’incapacità che stanno dimostrando gli enti preposti a programmare e comunicare queste decisioni, segno di un fallimento dei progetto su tutta la linea”.

Fonte: articoli di Rsn news


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